
"Tu chiamale se vuoi...Emozioni...." Battisti utilizzò questa frase in una sua nota canzone, ed è proprio la volontà di elaborarle e denominarle in modo unicamente personale che ci permette di differenziarci dall'altro o a anche di ritrovarci nelle altrui emozioni mediante quella che definiamo "Empatia"
Ma sappiamo davvero cosa sono? come nascono? se sono presenti quando nasciamo? che ruolo occupano nella nostra vita?
Il termine Emozione viene utilizzato per definire un fenomeno che non possiamo osservare direttamente, ma possiamo VIVERLE e SPERIMENTARLE giorno dopo giorno.
Da James (1884) , Cannon (1927) , Schacter (1962) , Eikman negli anni '70, sino ai giorni nostri lo studio e l'interesse per le emozioni ha arricchito le nostre conoscenze portando contributi importanti alla nostra quotidianità.
Ma è solo grazie
allo sviluppo cognitivo e alla socializzazione emotiva presente in famiglia e
nei contesti educativi che si passa dal precursore emotivo all’emozione vera e
propria!
Saarni (1999) ha introdotto il concetto di “competenza
emotiva” ovvero quella capacità dell'individuo di riconoscere le
proprie emozioni e quelle degli altri, di saperle comunicare attraverso le
espressioni e il linguaggio della propria cultura e di regolarle in modo
adeguato al contesto, così da ricavare un senso di efficacia dagli scambi
interattivi.
La competenza emotiva, è il
frutto dell'interazione dinamica tra:
fattori
personali (abilità di base e comportamenti innati),
educativi (comportamenti e abitudini apprese)
culturali (riferiti ai valori
socialmente condivisi e accettabili) che consentono lo sviluppo delle capacità
morali e del giudizio.
Dalla teoria di Saarni sembra dunque che la
competenza emotiva sia più una caratteristica dell’individuo, essa emerge
dall'interazione tra più individui. A questo termine spesso viene associato quello di Intelligenza Emotiva ovvero la capacità di monitorare le proprie e altrui esperienze emotive, saperle comunicare e saperle regolare in base alla cultura e al contesto, viene vista come una vera e propria abilità cognitiva che interagisce con le funzioni cognitive di base possedute dai soggetti, non risultando significativamente influenzata dalle loro differenze culturali.
Il ruolo della Famiglia, degli amici, degli ambienti sociali con i quali entriamo in contatto sono fondamentali per la crescita e la maturazione della Consapevolezza Emotiva. Essa permette all'individuo di comprendere bene sè stesso ed entrare in empatia con gli altri con maggiore attenzione. Una difficoltà nel comprendere ed elaborare al meglio le nostre emozioni influenza notevolmente il nostro umore, i nostri comportamenti e i nostri pensieri.
Pensiamo ad esempio ad situazione quotidiana in cui bambino viene interrogato alla lavagna e appena si alza i compagni iniziano a deriderlo. In questo caso il bambino potrebbe provare emozioni quali vergogna o imbarazzo, e se egli ha una scarsa capacità ad elaborarle a livello cognitivo ne deriverebbero pensieri disfunzionali quali "sono un fallito" , "non mi apprezza nessuno, non valgo a niente" e a livello comportamentale metterebbe in atto strategie di evitamento o fuga dal contesto scolastico manifestando ad esempio frequenti mal di pancia, mal di testa ecc .
Come possiamo aiutare i bambini a maturare emotivamente sia a casa che a scuola?
1) diamo un nome alle emozioni, ovvero quando capite che una determinata situazione può aver avuto un'influenza sul bambino e non riesce a regolare il proprio stato d'animo, ditegli di quale emozione si tratta, utilizzando anche esempi in cui si può provare, dunque Generalizzate! Così egli potrà riconoscerla!
2) sostenere il bambino a comunicare con l'uso di immagini e con le parole ciò che prova.
3)non sminuire l'emozione, non ridere o banalizzare ciò che sta provando il bambino ma rassicurarlo e far sì che egli comprenda che è possibile sentirsi "tristi, imbarazzati, preoccupati.."
4)troviamo una soluzione insieme, "bene hai provato questa emozione, ma come possiamo controllarla senza che ci faccia stare ancora male?" una telefonata ad una persona speciale, una cioccolata calda, una passeggiata, scrivere..
Anche noi adulti spesso abbiamo difficoltà nel comprendere le nostre emozioni, ma, a differenza dei bambini, quando maturiamo che da soli non riusciamo a gestirle ed elaborarle possiamo a chiedere aiuto!
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