lunedì 11 gennaio 2016

Rifiuto o Fobia Scolastica

Il rientro a scuola dopo un lungo periodo di vacanza può rappresentare per i bambini un momento traumatico, non è difficile infatti ritrovarli a manifestare mal di pancia, senso di nausea, dolori addominali, cefalee ecc..

Tali forme di somatizzazione si manifestano sia in concomitanza di situazioni ansiogene, sia prima di affrontare situazioni temute (ovvero Ansia anticipatoria). Talvolta possono manifestarsi reazioni motorie eccessive, crisi di agitazione o violenza fisica rivolta agli adulti che li contraddicono .


Questi sintomi sono tipici del Rifiuto Scolastico o Fobia Scolastica. 

 Si parla di fobia o ansia scolare quando l’ambiente scolastico costituisce o diventa per il bambino un luogo problematico, che cerca, quando possibile, di evitare. 

Il Rifiuto Scolare non va confuso con l'assenza ingiustificata da scuola, quest'ultimo è un comportamento in cui è assente l'Ansia e la Paura eccessiva di frequentare la scuola e spesso è associato a comportamenti antisociali e alla mancanza di interesse per la propria formazione scolastica.

Dunque cosa si intende per Rifiuto o Fobia scolare?

E' un disturbo d'Ansia caratterizzato da significativi livelli di ansia e paura ad andare o a restare a scuola, tali da compromettere in modo significativo una regolare frequenza scolastica. Le conseguenze possono pregiudicare lo Sviluppo Emotivo, Sociale, L'apprendimento Scolastico, difficoltà relazionali con i familiari o con il gruppo dei pari.

Il bambino o il ragazzo che soffre di rifiuto scolastico può assentarsi dalla scuola fin dall'inizio della giornata, o può recarsi a scuola e poi, dopo poche ore, chiedere di tornare a casa.
L'età di esordio è di solito tra i 5-6 anni ma in alcuni casi intorno ai 10-11 e in adolescenza tra i 12 e i 15 anni, coincide spesso con il passaggio dalla materna alla primaria, dalla primaria alla media o dalla media alla scuola superiore.



I fattori scatenanti che danno origine ad una Fobia o Rifiuto scolastico non sempre sono strettamente connessi con il ritorno a scuola dopo una lunga interruzione o una vacanza, difatti essi  possono essere molteplici tra cui:
  • Il passaggio da un livello scolastico ad un altro;
  • Relazioni conflittuali in famiglia;
  • Eventi stressanti (come una malattia propria o fi un familiare, un lutto, la separazione dei genitori o dai genitori ecc..);
  • Un legame problematico con uno dei genitori;
  • Difficoltà con il gruppo dei pari (episodi di bullismo) o con un'insegnante (ansia da prestazione);


L'origine di questa problematica può risiedere in  tre aree di difficoltà: 


  •  il fatto stesso di separarsi dall'ambiente protetto della famiglia, 
  • preoccupazioni relativamente alla qualità delle relazioni che il bambino ha nel contesto scolastico  dunque con  gli insegnanti, con i compagni di classe o di scuola,
  •  preoccupazioni relative invece alla qualità e quantità delle attività che vengono specificatamente svolte a scuola, come le valutazioni, gli aspetti prestazionali, la spinta al successo.

Cosa si può fare?

Consultare uno Psicologo in questo caso è importante per comprendere cosa davvero sia accaduto e trovare le strategie adeguate per ricondurre il bambino a ritornare a scuola serenamente.
L'approccio Cognitivo Comportamentale è empiricamente efficace per i disturbi d'ansia, aiuta infatti a ridurre i sintomi ansiosi, aumentando il senso di autoefficacia personale.
Nel percorso terapeutico oltre al lavoro condotto con il ragazzo sarà importante coinvolgere   i genitori e la scuola.




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