Il termine italiano bullismo è la traduzione letterale della parola Bullying, utilizzato per connotare il fenomeno delle prepotenze tra pari in un contesto di gruppo ed indicante, quindi, sia il comportamento da bullo sia quello della vittima.
Le prime forme di bullismo si manifestano tra i banchi di scuola, ma non pensiate che sia l'unico luogo direttamente coinvolto. Avete sentito parlare di Cyberbullismo? o di Mobbing?
Il Mobbing è una forma di bullismo che si manifesta all'interno di un contesto lavorativo o familiare o nel contesto scolastico, qui le molestie si protraggono nel tempo e si ripetono, naturalmente uno scherzo o una beffa isolata non sono indici di mobbing! Nel contesto scolastico un esempio di mobbing può essere quello dell'insegnante a danno di uno o più allievi mediante espressioni sistematicamente denigratorie e/o provvedimenti disciplinari persecutori, valutazioni o giudizi ingiustificatamente negativi.

Chi è il Bullo? Egli è un soggetto di sesso solitamente maschile, ma oggi ampiamente presente nel sesso femminile, che spesso infastidisce e opprime i coetanei mediante attacchi che possono essere sia fisico che verbale.
Non sempre le sue azioni sono rivolte direttamente alla vittima, mediante insulti,minacce rimproveri, spintoni, aggressioni fisiche, vi è una via indiretta di bullismo caratterizzata da un'azione intenzionale di esclusione dal gruppo con conseguente isolamento sociale della vittima.
Solitamente il bullo è il leader , il suo ruolo è caratterizzato da forti emozioni di rabbia e dall'incapacità di riconoscere e rispettare la dignità altrui; spesso però il bullo non è attivamente coinvolto nell'incoraggiare e mettere in atto azioni ostili contro un proprio coetanei, spesso il bullo è passivo ovvero non promuove direttamente azioni offensive, ma incoraggia e sostiene direttamente o indirettamente il leader dopo averlo osservato. Il bullo inoltre può essere definito bullo-vittima,, ovvero i suoi comportamenti antisociali nascono in quanto essi per primi sono al centro di violenza sperimentandola anche in contesti familiari!
Chi è la Vittima? Viene classificata come una persona ansiosa, insicura, cauta, sensibile ed introversa. Quando viene attaccata dagli altri tende a piangere e/o rinchiudersi in sè stessa. Le vittime presentano bassa autostima, anche scarsa autonomia, hanno una opinione negativa di sè.
Chi è lo Spettatore? Ci si riferisce a quei soggetti che assistono a situazioni di prepotenza. E' possibile distinguere due tipi di spettatore: passivo e attivo. Il primo è colui che rimane indifferente sia dinanzi alle prepotenze del bullo sia dinanzi alle sofferenze della vittima. L'attivo è invece colui che interviene al fine di farli terminare.
COSA FARE..
se ci accorgiamo che all'interno dei nostri contesti vi sono situazioni di bullismo, in qualsiasi forma, è importante non sottovalutare ciò che sta accadendo!
Innanzitutto è possibile chiedere aiuto sia che tu sia vittima sia che tu sia uno spettatore attivo o passivo!
Chiedi aiuto ad un'insegnante, ad un genitore, ad uno psicologo!
Contrastare tali fenomeni precocemente è importante!
Creare una rete di comunicazione tra scuola famiglia ed esperti può aiutare a non sentirsi soli!
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